Il fornaio volante
La storia della Simonini non è tanto diversa da quella di tante altre di artigiani modenesi. Enzo Simonini, figlio di un panettiere di Bomporto, un piccolo paese della Bassa modenese, aiuta il padre nel suo lavoro e porta il pane a domicilio ai clienti. Un ragazzo pieno di buona volontà con una gran passione per i motori, come tanti altri del suo paese.
Lavora come turnista alla Fiat Trattori a Modena, ma è insoddisfatto delle sue condizioni di dipendente. Il suo sogno è quello di mettersi un giorno a lavorare per conto proprio.
Per portare il pane usa un motorino che, dovendo percorrere strade sterrate di campagna, viene adattato al punto da somigliare ad una moto da cross. Per correre più velocemente, egli decide di elaborare il motore, con l'aiuto di alcuni amici, ottenendo risultati soddisfacenti.
Pensa che questo può essere in futuro il suo nuovo lavoro.
Licenziatosi dalla Fiat, inizia l'attività in proprio in un locale al piano terreno della sua casa come elaboratore di moto fuori strada di piccola cilindrata. Dopo i primi interventi sulle MiVal e sulle Moto B gli viene l'idea di realizzare dei "kit" di trasformazione che gli avrebbero poi conferito una grande notorietà nell'ambiente.
Un po' come faceva la Stanguellini all'epoca per le auto, questi "kit" della Simonini comprendevano parti speciali del motore, che chiunque era in grado di montare senza particolari modifiche di adattamento su vari tipi di motore (seguendo le istruzioni), consentendo un notevole aumento di potenza. Ad esempio, quello della Minarelli ebbe una grandissima diffusione all'inizio degli anni Sessanta; era composto da un pistone di tipo speciale, da un cilindro con un'alettatura maggiorata per un migliore smaltimento del calore e da una marmitta speciale ad espansione, calcolata per offrire il massimo rendimento.
Con questo "kit" si riusciva ad ottenere, molto semplicemente, una decina di cavalli alla ruota da un motore di 50cc. e gli interessati potevano acquistarlo direttamente oppure farselo spedire.
Simonini passò poi ad altri tipi di elaborazione altrettanto interessanti: speciali tipi di frizione e cambio a cinque marce.
Questa attività ebbe anche risvolti negativi (non per colpa di Simonini), perché nella maggioranza dei casi i "kit" venivano acquistati da giovani, per delle sfide paesane, con rumorosi caroselli per le vie dei paesi che si risolvevano spesso con l'intervento di vigili e carabinieri.
Intanto gli interessi di Simonini sono già rivolti altrove, non più solo alla parte motoristica, ma anche verso quella ciclistica allo scopo di realizzare moto sempre più leggere, adottando parafanghi e serbatoi in fibra di vetro e altri particolari meccanici in elektron, un materiale leggero e robustissimo.
Agli inizi degli anni Settanta, pur continuando l'attività di elaboratore, costruisce una motocicletta da cross di 50cc. con telaio studiato e realizzato dalla Simonini, con motore Sachs da lui elaborato, che oltre a risultare il più potente era anche il più leggero.
Successivamente costruisce una 125cc., sempre con motore Sachs, il cui telaio è molto simile a quello della cilindrata inferiore. Entrambe le creazioni, prima la 50cc. poi la 125cc., vengono realizzate nel nuovo stabilimento di Torre Maina (frazione di Maranello), dove la Simonini si è trasferita.
La 125 affidata ad Oliviero Incerti coglie numerose affermazioni in Italia e all'estero. Contribuisce anche a mettere in luce Giuseppe Fazioli (Campione italiano Cadetti), che rimarrà sempre fedele alla Casa, così come del resto Tommaso Lolli, uno dei più validi piloti del cross italiano.
Enzo Simonini, questo bonario personaggio, si interessa anche di quei piloti con poche possibilità finanziarie e mette a loro disposizione dei "kit" di trasformazione ad un prezzo accessibile.
Nel 1974 si presenta sul mercato con dei mezzi ancora migliorati, come il 50cc. da cross con motore Kreidler e la 125cc. e 250cc. con motori sperimentali di sua costruzione.
Le richieste sono superiori alla produzione, che è ancora a livelli artigianali.
Per fare fronte ad ulteriori impegni (anche finanziari) entra in società con il sig. Franco Fornetti, titolare di un'industria oleodinamica di Maranello.
L'accordo si conclude agli inizi del 1975. L'azienda viene trasferita a Maranello, in capannoni precedentemente occupati da un maglificio.
In novembre al Salone del Ciclo e Motociclo di Milano vengono presentati i nuovi modelli 50cc. da cross e da regolarità con motori Sachs e Kreidler, con nuovi telai. Una nuova 125cc. "Hard Race" con motore Sachs elaborato dalla Simonini e un'altra versione con motore Simonini, che verrà commercializzata in seguito, ottengono un buon successo, che va ad aggiungersi a quello avuto in campo sportivo con la conquista del titolo italiano Cadetti con Giuseppe Fazioli.
Suscita molta curiosità anche la "Shadow 250" da regolarità con motore Sachs a sette marce e i freni a disco su entrambe le ruote. La Simonini ha imboccato la strada giusta riguardo ai ritmi di produzione.
Il testo è tratto dal libro di Dante Candini
"Le Moto Maserati e l'artigianato motociclistico modenese"
pp. 160 (presentazione di Roberto Orsi, prefazione di Nunzia Manicardi) Edizioni Il Fiorino, Modena 2002
(per gentile concessione dell'Editore)
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